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26 gennaio 2015

GRANDE GUERRA: TORRENTI, LA MOSTRA DI CIVIDALE CI AIUTA A RIFLETTERE

gli anni dell'occupazione austro-ungarica a Cividale e in Friuli in seguito alla disfatta di Caporetto.
GRANDE GUERRA: TORRENTI, LA MOSTRA DI CIVIDALE CI AIUTA A RIFLETTERE

Cividale del Friuli, 24 gen - Ricostruire, in occasione del Centenario della Grande Guerra, gli anni dell'occupazione austro-ungarica a Cividale e in Friuli in seguito alla disfatta di Caporetto.

È questo l'obiettivo della mostra "Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale", inaugurata oggi nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti della città ducale, alla presenza dell'assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti. Il percorso espositivo, che rimarrà aperto fino alla fine di marzo, presenta il racconto delle vicende belliche con immagini, molte delle quali inedite, e documenti che sono stati rintracciati grazie ad un approfondito lavoro d'archivio, svolto da giovani ed appassionati di storia locale.

"È una mostra bella e interessante - ha commentato l'assessore Torrenti - anche perché non ricorda i momenti eroici dei combattimenti, bensì la vita quotidiana della popolazione che ha subito pesantemente la guerra". L'esposizione di tipo multimediale è stata ideata e realizzata dalla locale Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione (SOMSI) nell'ambito del Progetto, sostenuto dalla Regione, "I luoghi della Guerra visti con gli occhi della Pace", di cui è capofila, tra diversi partner, il Comune di Cividale.

Complimentandosi con gli organizzatori per l'allestimento, l'assessore Torrenti ha ricordato come l'iniziativa "ci porta a riflettere sulle sofferenze e i disastri causati dalla guerra" e come tale va quindi proposta in primis ai ragazzi "affinché simili vicende non avvengano più da nessuna parte". La mostra permette al visitatore di conoscere la storia collettiva della comunità attraverso i frammenti di memorie individuali: i volti e i paesaggi delle fotografie, i documenti privati, gli appunti di diari e la corrispondenza, diventano così patrimonio di tutti. L'allestimento suddiviso in cinque sezioni, illustra: - il territorio e la società cividalese all'inizio del '900; - descrive la vita nella cittadina, che nel 1915 diventa il più importante centro di smistamento delle truppe nelle retrovie grazie al collegamento ferroviario Udine-Caporetto; - parla dei bombardamenti, del funzionamento degli ospedali e degli effetti dell'occupazione austro-ungarica del Friuli, quando più di 200.000 persone abbandonarono le proprie case.

Oltre all'esposizione dei reperti bellici, degli attrezzi e oggetti utilizzati dalla popolazione civile in esilio a Roma, Firenze e in altre città italiane, la mostra evidenzia l'importanza del significato della pace. Sono intervenuti all'inaugurazione il sindaco di Cividale Stefano Balloch, che ha evidenziato il valore del richiamo turistico dell'iniziativa, e il presidente della SOMSI di Cividale Mauro Pascolini. Alla cerimonia, presente tra gli altri anche il consigliere regionale Stefano Pustetto, si sono esibiti il coro della Scuola "Elvira e Amelia Piccoli" e la mini Banda "Città di Cividale".





 

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