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18 aprile 2016

Libri nel Giro 2016 sbarca a Cividale del Friuli con il progetto ''Bici chiama Pace''

Progetto di promozione della lettura e della cultura della bicicletta
Libri nel Giro 2016 sbarca a Cividale del Friuli con il progetto ''Bici chiama Pace''

Sbarca a Cividale del Friuli il Giro d’Italia delle biblioteche con "Libri nel Giro 2016 – Bici chiama Pace", progetto di promozione della lettura e cultura della bicicletta. “Anche la biblioteca cividalese sarà coinvolta nelle iniziative collaterali alla gara sportiva – spiega l’assessore alla cultura Angela Zappulla – in quanto ospiteremo nella nostra biblioteca di piazzetta Chiarottini, il 19 maggio, la Biblioteca della Bicicletta di Roma che porterà libri e poesie dedicati alla bici e al ciclismo, nonché attività di promozione della lettura dirette ai bambini e ragazzi”.

Si tratta di un’iniziativa arrivata oramai alla sua III edizione, curata dall’associazione Ti con Zero che si occupa di promuovere le attività culturali della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza. Il progetto, che quest’anno si svolge dal 6 all’8 maggio in Olanda e dal 10 al 29 maggio in Italia con termine corsa a Torino, coinvolgerà le biblioteche dei comuni di tappa del Giro d’Italia.

Finalità dell'iniziativa è quella di portare nel Tour, 21 poesie dedicate alla bicicletta e alla pace attraverso laboratori di promozione della lettura rivolti ai ragazzi dai 5 ai 18 anni da realizzare nelle biblioteche partecipanti, incontri con i ragazzi sulla pagina del ciclismo di repubblica.it, collegamenti radiofonici, collegamenti televisivi su RaiSport e quattro video lungo quattro tappe dedicate a biblioteche, corridori, ciclisti urbani, scrittori e artisti della bicicletta.

“Abbiamo aderito con convinzione a questa iniziativa – conclude la Zappulla – perché la bicicletta non è solo sport, ma è sempre stata protagonista di molte storie”.

Il progetto culturale, infatti, recita così:”La bicicletta è uno strumento di pace perché va a carboidrati e non a idrocarburi, perché non è urlatrice ma silenziosa o – al più – canora, perché sta anche dalla parte dei piccoli, delle donne e dei nonni. Perché ha avuto un telaista come Leonardo da Vinci, un regista come Vittorio De Sica, un cantante come Paolo Conte e una band come i Queen. Perché in bicicletta Gino Bartali, nascondendo i documenti falsi nel manubrio, ha salvato un migliaio di ebrei. Perché in bicicletta Enrico Toti è stato il primo cicloturista internazionale paralimpico. Perché in bicicletta si può pedalare anche sull’acqua (il pedalò) senza che questo equilibrismo sia considerato un miracolo. Perché solo su una bicicletta chi va in fuga non è giudicato un codardo, ma un coraggioso. Perché solo quelli che vanno in bicicletta si danno immediatamente del tu anche se non si conoscono, fischiettano anche se fa brutto tempo, sorridono anche se non pensano a niente. Perché la bicicletta è un cinema all’aperto, è un teatro di strada, è una ruota libera”.






 Libri nel Giro 2016, Bici chiama Pace

 

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