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18 agosto 2015

Nasce il parco fluviale del Natisone

Siglato l'accordo tra la Regione e nove Comuni per elaborare il piano paesaggistico. Riscoperta dei beni ambientali e storico-artistici, ma anche artigianato e agroalimentare
Nasce il parco fluviale del Natisone

MANZANO. Il Natisone diventa un nuovo veicolo per la promozione turistica della regione. La valorizzazione dell’artigianato locale, la diffusione delle eccellenze agroalimentari e la riscoperta dei beni ambientali e storico-artistici presenti sul territorio sono solo alcuni degli obiettivi che amministrazioni e associazioni si pongono con la creazione del parco fluviale transfrontaliero del Natisone.

Di recente è stato siglato l’accordo per l’elaborazione del piano paesaggistico tra la Regione e i Comuni di Taipana, Pulfero, San Pietro al Natisone, Cividale del Friuli, Premariacco, San Giovanni al Natisone, Trivignano Udinese, Chiopris Viscone e Manzano, quest’ultimo capofila del progetto.

Nove enti locali friulani – con l’aggiunta del comune sloveno di Caporetto – hanno deciso, quindi, per la prima volta di fare rete per promuovere un bacino di 333 chilometri quadrati dalle enorme potenzialità. Il Natisone, infatti, rappresenta un’importante terra di confine, un crocevia fondamentale del Nordest, dove si sono succeduti i due devastanti conflitti mondiali del ’900 e i cui segni sono ancora visibili lungo i sentieri della Grande guerra.

Ma non solo: nell’area sono presenti importanti geositi, come la valle sospesa del Pradolino, la grotta di San Giovanni d’Antro, la forra del Natisone, la frana sottomarina di Vernasso, e le cascate di Boncice della Cukula. Tesori spesso nascosti che possono essere valorizzati attraverso una serie di pacchetti turistici vendibili anche all’estero.

Un territorio vasto con percorsi a piedi, in bici e a cavallo trasversali dalla pianura ai monti – dal Matajur a San Pietro al Natisone fino a Castelmonte – ma anche vario dove ci sono interessanti elementi floristici e faunistici da ammirare. Per non parlare dell’offerta enogastronomica che solo l’area a confine tra Friuli e Slovenia può dare.

«Attraverso l’accordo – spiega il sindaco di Manzano, Mauro Iacumin – si vuole, prima di tutto, mettere a sistema gli innumerevoli studi, ricerche, approfondimenti di ciascuna area, attivando anche un sistema di raccolta dati che nasce dal basso, ovvero dalla popolazione residente che meglio conosce le caratteristiche del suo territorio».

«Entro settembre – spiega la presidente dell’associazione “Parco del Natisone” Claudia Chiabai – attraverso il “contratto di fiume” interesseremo i soggetti privati e le associazioni».

A essere coinvolti saranno Legambiente, il Fai, i cacciatori, il Club Unesco, ma anche le associazioni di categoria degli artigiani e degli agricoltori, perché anche l’imprenditoria che si è sviluppata nel territorio, dalla filiera vitivinicola, all’industria del legno fino alla pietra piasentina, potrà essere rilanciata attraverso lo sviluppo del parco fluviale trasfrontaliero.

«Con il Comune di Manzano – conclude la presidente Chiabai – stiamo studiando ora l’accesso ai fondi europei». Nel frattempo il 13 settembre si terrà la seconda edizione della Festa in parco, un evento che servirà a promuovere l’iniziativa attraverso camminate, escursioni in bici, concerti, mostre e laboratori per bambini.

rif:

www.chiabai.it






 parco fluviale del Natisone

 

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